Insegnami ad Insegnare

Insegnami ad Insegnare è un progetto pionieristico che, in ossequio al “credo” di alcuni “sportivi” fortemente motivati dalla passione per la subacquea, ambisce a dare vita all’obiettivo di accompagnare tutte le persone affette da sordità o da sordomutismo  verso  ed all’interno del “meraviglioso mondo sommerso: il Mare”  con l’intento di far conoscere i suoi abitanti ed il suo ciclo vitale, fonte di insegnamento per tutti noi.

 

A.S.D. SCUBA360, società subacquea di Torino affiliata alla nostra A.C.D.C.I.,  si presenta quale scuola pilota del progetto “Insegnami ad Insegnare “ nell’ambito del territorio cittadino e si prefigge l’obiettivo di coinvolgere le altre società subacquee nazionali, sempre affiliate alla A.C.D.C.I.  che intenderanno inserirlo all’interno della propria didattica.   

Insegnami ad Insegnare… è nato da una bella “avventura umana e sportiva” …

 Le motivazioni ed il cammino di questa idea raccontata dal Presidente di SCUBA 360

Era una domenica dell’estate 2012 e stavo accompagnando un gruppo di “allievi” ad un diving per effettuare un’ immersione di corso nella zona marina di Portofino.

Mentre mi accingevo a preparare la mia attrezzatura, una famiglia composta da mamma, papà ed un ragazzo si avvicinò a me… La mamma mi chiese se era possibile far fare una “prova di immersione” a suo figlio quattordicenne…Sorpreso e colpito da quella  inaspettata richiesta, e dopo qualche attimo di “silenziosa e gestuale” conversazione tra la mamma ed il figlio, mi resi conto che il ragazzo era affetto da sordità. Superato il momento di stupore, mi rivolsi  alla mamma e le spiegai l’impossibilità di accogliere il suo desiderio di far provare a “volare” il figlio sott’acqua…Nel salutare la mamma, incrociai gli occhi del ragazzo e provai un immenso dispiacere…

Dal giorno seguente ho iniziato ad approfondire l’argomento, determinato a portarlo a conoscenza di soggetti e realtà che avrebbero potuto coglierne l’interesse e la fattibilità…

La strada intrapresa,  col tempo, si è rivelata ardua, poche le persone incontrate alle fermate in cui ho sostato, scarsa l’accoglienza e l’attenzione al progetto…

Nelle fermate in cui ho fatto “tappa” ho incontrato una variegata umanità, anche il Rettore di un importante Istituto all’avanguardia negli interventi in favore dei sordi, che, dopo una convocazione in cui espresse il suo interesse e l’approvazione per l’iniziativa nonché l’intenzione di dar voce a questo progetto, non ha più preso contatti…

Potrei narrarvi altri esempi, ma scelgo di fare una sosta, per riprendere il cammino verso la prossima fermata… CON VOI.